Parte molto suggestiva del territorio carassanese, vanta antiche origini, che richiamano al suono degli zoccoli dei cavalieri longobardi, che calpestavano le sinuose linee dei crinali tra il fiume Aso e il torrente Menocchia.
Posto a 4 Km ad ovest di Carassai, nucleo centrale della contrada è appunto il Monte Varmine, uno dei complessi fortificati più interessanti del piceno, nato come rocca e successivamente adibito a fattoria e residenza padronale. Da lì scendono a valle i numerosi campi coltivati, spezzati dalle macchie e dai calanchi, che rendono il paesaggio un collage di colori in tutte le stagioni.
L'etimologia getterebbe una luce sulle sue origini longobarde: la parola "varmine", infatti, deriverebbe da ward, che significa guardia e chiarisce anche la funzione dell'edificio, dal quale si poteva controllare tutta la Valle dell'Aso. Dopo i longobardi si sono succeduti farfensi, stato fermano e diversi proprietari, fino ad essere donato alla Confraternita di Santa Maria della Carità, che vi istituirà un ospedale. Ancora oggi la rocca ed altri territori sono possesso del comune di Fermo, che ha alienato i beni della confraternita: in giro per le campagne di Montevarmine si può incontrare ancora qualche casolare con l'intestazione "Brefotrofio di Fermo" dipinta sui muri.
Consigliamo la visita del colle che, oltre alla rocca, offre anche spazi per una sosta all'aria aperta, tra le suggestive panoramiche dei colli piceni ai confini col fermano.
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