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Il pianoro di San Salvatore prende il nome dall'omonima chiesa.
Questo luogo, in epoca romana, rivestì un ruolo molto importante: era infatti la sede di "Surpicanum", una stazione significativa lungo la via Salaria posta in corrispondenza del bivio per la città di Fermo.
Questo sito mantenne una certa importanza anche in epoca medioevale in quanto sede di una struttura che era gestita dall'Ordine di Santo Spirito di Sassia e che accoglieva i pellegrini provenienti dalla Germania che si recavano in pellegrinaggio sulla tomba di San Pietro,a Roma.
L'antico edificio sacro era intitolato a Santa Maria della Pieve, ma nel XVII secolo cambiò in San Salvatore poiché aveva ospitato un Crocifisso ligneo del XI sec. che proveniva dalla chiesa di Ascoli Piceno dedicata all'omonimo santo.
La chiesa subì prima un'erosione da parte del fiume Tronto, poi un crollo quasi totale a seguito di un movimento tellurico del 1915. Nel 1928 venne ricostruita con un impianto ad unica navata e abside semiottagonale. La facciata è in stile neo-romanico lombardo.
Le cerimonie religiose in questa chiesa vengono officiate una sola volta l'anno, in occasione della sentita processione del SS.Crocifisso.

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