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La chiesa, ubicata nella frazione di Ronzano del comune sopracitato di Castel Castagna rappresenta la punta di diamante del territorio. Sicuramente uno degli edifici medievali di impronta romanica più rappresentativi della regione, Santa Maria di Ronzano (da ora SMdR) sorge isolata, su un terrazzo alla destra del Mavone, con il Gran Sasso di fronte, e si presenta alla vista con una struttura muraria esterna in laterizio dalla quale esplode della bianchissima pietra da taglio posizionata in modo tale da non tradire l'andamento architettonico interno. L'impianto planimetrico si sviluppa longitudinalmente ed è organizzato in tre navate, delle quali la centrale è più alta rispetto alle due laterali. Ad essa si innesta un corpo trasversale che ingloba il transetto, il presbiterio e le tre absidi. L'esterno presenta, tra gli elementi di spicco, le monofore del fianco sinistro e quella del lato posteriore, alcune semplici altre decorate con stucchi a cornice. Circa l'epoca di fondazione, la faccenda desta non pochi interrogativi e dubbi. Gli studi più recenti attribuiscono la realizzazione della parte più significativa della chiesa intorno al 1180. SMdR compare menzionata in un documento papale datato 1184 che trattava della contesa di alcuni possedimenti tra la diocesi di Penne e un abate di Antrodoco (RI), tra i quali, appunto, la nostra chiesa. Questa testimonianza rappresenta la prima e più antica attestazione documentaria fino ad oggi rinvenuta, riguardante SMdR. Tuttavia questo dato non esclude che la fondazione della chiesa possa risalire a tempi anche di molto più antichi rispetto all'epoca della contesa che, oltretutto, si protraeva già da diversi anni, precedenti la stesura del documento cui abbiamo accennato. Ferdinando Bologna, infatti, nel suo ispiratissimo “Santa Maria ad Ronzanum” (in D.A.T - Documenti dell'Abruzzo teramano - La Valle Siciliana o del Mavone - Vol. 1, pp. 147-171, De Luca Editore -1983) pone l'attenzione su un bassorilievo posticcio posizionato ai piedi degli scalini absidali (foto n. ) raffigurante un animale allegorico, che lo stesso Bologna data tra X e XI secolo e che forse potrebbe riferirsi proprio di un insediamento chiesastico o pagano precedente rispetto alla SMdR che conosciamo oggi. All'interno sono presenti affreschi absidali, delle storie vetero e neotestamentarie sulla testata destra del transetto e una testa di santo sul pilastro desto dell'arco di trionfo, dei quali ci occuperemo non appena saranno conclusi i lavori che li vedono occupati un un massiccio restauro. SMdR si raggiunge dal fondovalle del Vomano tramite la statale 491 percorrendola in direzione Isola del Gran Sasso, lungo la quale la troverete ad un km scarso dopo aver imboccato il bivio per Ronzano.

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