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Nacque il 2 giugno 1827, dal marchese Pietro, e Marianna Neroni Cancelli, nativa di Ripatransone e figlia del politico marchigiano Giuseppe.
Frequentò il seminario a Fermo dal 1838 al 1842, e conseguì a Spello (PG) il diploma superiore. Nel 1846 si iscrisse all'Università di Camerino dove svolse anche la pratica legale. In questi anni scrisse poesie, tradusse opere di Sallustio e collaborò con diversi giornali.
Il nonno materno Giuseppe fu colui che, più di tutti, ne influenzò l'educazione: lo iniziò all'ideale liberale e rappresentò il suo indiscusso mentore.
Nel 1848 l'Eroe dei due modi, Giuseppe Garibaldi, arrivò a Macerata. Filippo fu tra i primi a partecipare alla ribellione del popolo marchigiano, ed ebbe la carica di segretario del governo insurrezionale.
Nel 1859, insieme a suo fratello Ettore, colonnello dell'arma dei Carabinieri, fu al seguito di Garibaldi entrando a Como dopo la battaglia di San Fermo, dove le truppe austriache furono battute: era il 27 maggio. Partecipò anche alla battaglia di Palestro, episodio che si inquadra nella seconda guerra d'indipendenza italiana.
Nel 1860 prese parte attiva nelle vicende politiche ricoprendo la carica di segretario generale della giunta provvisoria a Macerata. Dal 1961 al 1963 fu al seguito di Luigi Carlo Farini, Presidente del Consiglio, con il compito di riorganizzare le amministrazioni pubbliche, soprattutto in Emilia Romagna.
Prefetto in varie città italiane come Caserta e Rimini, dopo la presa di Roma, nel Settembre del 1870, venne incaricato di organizzare i servizi amministrativi nelle province laziali.
Per le sue ampie doti, i vari esecutivi che si susseguirono gli conferirono molti incarichi, come consigliere delegato e commissario regio nelle città di Genova, Brescia, Pesaro, Ancona e Bari. Fu anche incaricato di missioni nella lotta al brigantaggio in Lucania, ottenendo la seconda medaglia d'argento al valor civile.
Prefetto prima a Potenza e poi a Reggio di Calabria, iniziò a riformare e organizzare le contabilità comunali, pianificando e realizzando un sistema di controllo e coordinamento per contrastare la corruzione.
Il 26 ottobre del 1880, insieme a politici ed amministratori pubblici, promosse una petizione per raccoglie delle donazioni per le popolazioni di Reggio, dove si era abbattuto un tremendo uragano che aveva causato vittime e danni.
Si spense nel capoluogo calabro nel marzo del 1881, e fu insignito anche del titolo di Commendatore della Corona d'Italia e della Repubblica di San Marino.
Ad uno dei suoi cittadini più illustri, Santa Vittoria ha dedicato due strade e la scuola media statale.

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