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Marino proveniva dall'importante località di Santa Vittoria in Matenano, quando era ancora un centro di potere sia religioso che politico, in quanto sede Farfense nel Piceno. Nato in un'epoca durante la quale il mestiere delle armi era molto richiesto, nel corso della seconda parte del trecento ebbe una carriera militare intensa e sicuramente avventurosa. Le prime notizie risalgono al 1394 e arrivano dalla corte di Carlo III, Re di Napoli e di Gerusalemme, quando è al soldo di Antonio Acquaviva, che stava per diventare signore dei feudi di San Flaviano e Montorio ed in seguito di Atri e Teramo. Sempre in quell'anno si sposta con l'Acquaviva nella Marca e lo ritroviamo ad Offida, insieme a Ottobuono de' Terzi e Malcorpo da Cremona, altri capitani di ventura dell'epoca. Nel giugno del 1395 milita nelle truppe del Conte di Carrara, uno dei più importanti condottieri italiani, originario di Padova, assoldato dalle municipalità di Fermo, Recanati ed Ancona contro Biordo Michelotti; Marino segue il Carrara in Puglia, ma poche settimane dopo, a settembre, rientra a Perugia sempre a seguito del Conte. Nel novembre è ad Ascoli con i fuoriusciti del signore di Acquaviva. Nel 1396 il Carrara appoggia Antonio Aceti, uomo forte che controlla Fermo: la città subisce un duro attacco ad opera delle truppe ingaggiate da Luca di Canale, che nel frattempo aveva conquistato Montegranaro e si era dato alle razzie nella marca fermana; fu attuato così un assedio alla Rocca del Girfalco, posta al centro della città, prontamente sventato dalle truppe cittadine. Marino, insieme a Lippo da Montereale, un luogotenente del Carrara, e alle milizie ai loro ordini, riescono a mettere in fuga le soldatesche nemiche. Nell'aprile del 1398 il soldato di ventura di Santa Vittoria si trova a Sant'Angelo in Pontano, nel maceratese, al servizio del Plenipotenziario della Marca Andrea Tomacelli, mentre mesi dopo la sua presenza viene accertata a Penna San Giovanni. Sempre al soldo del migliore offerente, trova ingaggio a Monte Vidon Corrado, è a difesa del castello, assediato dal Carrara, ora suo nemico, insieme a Francesco da Cantiano e Corrado Prospero. Le sue ultime notizie arrivano nell'anno 1400, dove accertano la sua morte sicuramente sul campo di battaglia.
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