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Il grande torrione che conclude la cinta muraria ad oriente oggi è difficilmente visibile mentre un tempo rappresentava il centro delle difese acquavivane insieme alla fortezza. Conosciuto anche con il nome di Fortezza nuova, Fortezzino e Fortezza del Mare, poiché dalla sua sommità le guardie potevano sorvegliare il litorale e comunicare eventuali problemi alle milizie cittadine.
Fu eretto sulla sommità di quello che era chiamato "Il Colle" che dal 1486 i fermani colonizzarono per rafforzare l'allora piccolo paese allo scopo di difendere meglio i confini meridionali del comitato; fu costruito così un nuovo quartiere, cinto da mura e protetto da una piccola fortezza, raddoppiando le difese. Per realizzare questa espansione furono utilizzati i proventi delle tasse del castello di Magliano di Tenna, il cui appalto fu affidato a mastro Antonio Piccolo che viveva a Grottammare. All'opera parteciperanno maestranze lombarde, come attestano le cancellerie fermane. Nel 1494 si denuncia l'uso da parte delle maestranze di materiali scadenti e si chiede alle autorità di sorvegliarne il lavoro: in quel momento, come si legge dagli incartamenti, si stavano gettando le fondamenta della Fortezza Minore. Il problema si ripropose non troppo tempo dopo e si decise quindi di imprigionare e multare con una grande somma di denaro il mastro muratore responsabile. I lavori alla Fortezzina si conclusero comunque tre anni più tardi quando si insediò la guarnigione.
Nel 1503 durante una rivolta degli acquavivani il torrione fu preso e danneggiato insieme alla rocca, finita la fase della ribellione i danni furono subito riparati, da questo momento non si registrano altri atti storici degni di nota.
Situato in posizione diametralmente opposta alla fortezza detta "vecchia" dalla quale prendeva gli ordini, il torrione cilindrico un tempo era più prominente ma la trasformazione in abitazione e l'edificazione di costruzioni che nei secoli si sono andate addossando alla fortificazione ne hanno compromesso l'aspetto.
Di forma circolare presenta una massiccia muraglia ed una base scarpata per meglio proteggerla dai tiri delle bombarde. L'ingresso, ancora visibile, è situato ovviamente nella parte interna al paese, ora raggiungibile tramite una scala in muratura che nel passato era in legno e rimovibile in caso di assedio. La parte superiore ha subito restauri in epoche successive ed il parapetto non corrisponde più all'originale mentre autentica è la fila di beccatelli che circonda tutto il perimetro dell'opera. Le finestre hanno sostituito le feritoie e le bombardiere.

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