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Se si raggiunge Valle Castellana da Ascoli ad un certo punto si vede tra le strette gole, l'alta e massiccia figura della diga che sbarrando il corso del fiume Castellano, da origine al lago. Diviso tra le Marche e l'Abruzzo, tra la provincia ed il comune di Ascoli e quello di Valle Castellana nell'amministrazione di Teramo, il bacino prende il nome dall'abitato di Talvacchia che sovrasta la diga dal versante ascolano del crinale. Dalla diga il bacino serpeggia risalendo la valle fino a lambire la frazione di Valloni, un vertiginoso e stretto ponte ne è l'unico attraversamento, oltrepassato si risale per una stretta ma scenografica strada fino alla frazione acquasantana di Rocca Monte Calvo. Entrata in funzione nel 1960 fu costruita su progetto del professor Filippo Arredi ed è alta 78 metri, le sue acque vanno ad alimentare insieme alle acque del lago di Colombara la centrale idroelettrica di Capodiponte, costruita lungo il Tronto nei pressi di Taverna di Mezzo ed attiva dal 1949. Le sue acque verdastre e profonde ospitano diverse varietà di pesci che ne fanno una meta per i pescatori locali nonostante le forti pendenze delle sponde lo rendono pericoloso e limitato solo a pochi accessi comodi, caratteristica che ne ha anche limitato l'espansione turistica. Una particolarità è visibile durante l'autunno, infatti per questioni di manutenzione l'invaso viene svuotato facendo riemergere alcune strutture che il lago ha sommerso, riappaiono la vecchia strada per Valle Castellana con un ponte superstite ed anche i ruderi di una casa.

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