Edificata sul sito di una chiesa preesistente, la cui fondazione viene fatta risalire al IX- X secolo, fu ampliata tra il 1620 e il 1624, mentre nel 1791 il vescovo di Ripatransone incaricò l'architetto ticinese Pietro Maggi (già impegnato alla costruzione del vicino teatro) ad intervenire sull'edificio. La chiesa di San Giovani Battista presenta una facciata che risulta composta cornici sagomate e lesene, quattro nicchie disposte in modo simmetrico e un'ampia finestra quadrangolare centrale. I tre ingressi vanno a riproporre una tipica fisionomia delle basiliche paleocristiane. L'interno è a navata unica e le pareti sono interamente abbellite da una decorazione di gusto dorico su lesene, con semicolonne e colonne scanalate. Sull'altare principale, realizzato sempre dal Maggi, è posto un timpano triangolare sporgente che definisce una struttura ad edicola classica che ospita, nella nicchia centrale, una statua lignea di una Madonna Addolorata. Nei due altari laterali del XVII secolo sono custoditi i busti a reliquiari di Santa Lucia e di S. Giovanni Battista. Nel coro un organo dell'artista Carlo Carletti (1826-1895). Negli anni '20 del Novecento il pittore sanbenedettese Giuseppe Pauri decorò interamente la chiesa con temi raffiguranti i santi Giovanni nel Deserto, Patrizio e Paterniano e con due tele in cui si riconoscono gli episodi della Glorificazione di S.Giovanni Battista e il Compianto su Cristo morto. Dal 2002 è sede del Museo Sistino di Grottammare.
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