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La tradizione attribuisce l'edificio sacro alla commemorazione di Sofia Amati, una giovane di Moresco "brutalizzata e uccisa" in tempi lontani.
La piccola costruzione è situata poco distante della cinta muraria, al lato di quella che anticamente era l'unica strada diretta verso la costa e il contado.
Costruita nel XV secolo su un terreno appartenuto ai canonici lateranensi di Roma, nel 1545 fu beneficiata dal comune di diversi privilegi, tra cui il diritto di decima su alcuni terreni circostanti.
Le architetture del tempietto esprimono la massima semplicità formale: l'austera facciata, che nei secoli passati culminava in un frontone triangolare, presenta ancora tracce di piccole aperture.
Nel 1892 venne definitivamente chiusa al culto.

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