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Posizionato sopra il crinale che degradando dalle pendici del monte dell'Ascensione risale verso i monti Sibillini, fu da sempre legato al capoluogo piceno fin dall'alto medioevo per via di questa sua posizione strategica.
Da questo punto di osservazione privilegiato era possibile vedere sia la città di Ascoli ed i suoi avamposti settentrionali, sia i territori ostili della città di Fermo, da sempre rivale.
Si parla già del castello nel 1185, e nel basso medioevo gravita sempre nel comitato dei castelli di Ascoli.
Soggetto al podestà dell'attiguo castello di Montemoro, era provvisto dei propri statuti come di uno stemma. Nel 1869, in seguito all'unità, venne annesso al comune di Rotella.
Oggi si presenta inserito in un contesto scenografico di grande impatto, ed il centro storico, sebbene ormai poco abitato, conserva ancora parte dell'impianto medievale, privato della parte occidentale franata nel corso dei secoli.
La visita al borgo non può non cominciare dalla piazza antistante la pieve di San Severino dove fa mostra di se la famosa fontana che spilla vino nei giorni della festa, ad Agosto.
Risalendo per la parte alta si attraversa la prima del complesso di porte che difendevano la città dagli assalitori.
Nello spazio tra il primo fornice e il secondo sorge l'antica e severa chiesa di Santa Maria del popolo.
Attraversando la seconda porta, riadattata in seguito come sede comunale, si entra nel cuore del borgo e da qui si dipanano le poche vie del paese che, strette fra le antiche case, salgono verso la parte alta dove svetta la torre di avvistamento.
La piazza superiore è aperta verso ovest offrendo bellissime visioni del tramonto sui monti.

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