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Castello scomparso da tempo, fondato da popolazioni emigrate nel 1356 da Villa Franca di Valle Castellana, paese nella montagna ascolana, che decisero di spostarsi nella fertile vallata del Tronto, divenuta strategica per Ascoli durante le guerre con Fermo. I coloni scelsero i territori tra Spinetoli e Colli del Tronto, stanziandosi nei pressi dell'attuale contrada spinetolese di Villa Ciarulli. Come volano allo sviluppo chiesero e ottennero l'esenzione fiscale per il nuovo insediamento che chiamarono Monte Vecchio del Tronto. Nel 1359 viene proclamato comune da Ascoli, intenzionato a rafforzare la sua presenza lungo il confine con il regno di Napoli e verso il mare e quindi il porto ed il confine con Fermo, interessi primari dell'epoca per il crescente stato ascolano. Nonostante gli sgravi fiscali fossero ratificati nel 1377 lo troviamo già declassato da comune a villa nei catasti ascolani del 1381, in quanto il fenomeno migratorio che aveva favorito la nascita del castello era divenuta una situazione generalizzata in tutta la vallata. In questo breve periodo di capoluogo passò con Ascoli sotto le signorie dei Malatesta e dei Tibaldeschi. La causa della mancata crescita si deve a diversi fattori, tra le più importanti c'è da notare che parecchi coloni si spostarono in centri limitrofi di maggiori dimensioni ed alla fondazione della vicina Pagliare del Tronto che ne limiterà l'espansione.
La rocca mano a mano sarà smantellata nei secoli successivi e soppiantata dalla frazione di Villa Ciarulli che ne ha riutilizzato i materiali costruttivi. Attualmente delle antiche fortificazioni non rimane più nulla, si riporta la memoria dell'ultimo torrione abbattuto verso la metà del XX secolo.

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