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La presenza dei monaci viene attestata nel 1407 quando si legge in un documento, della loro nuova chiesa, dagli statuti del 1548 si legge che da qui partiva il corteo comunale per le tradizionali offerte di doni, durante le festività dedicate a Santa Vittoria.
Venne completamente riconfigurata in stile neoclassico in seguito al tremendo terremoto che flagellò Santa Vittoria.
I lavori, iniziati nel 1781 e terminati nel 1798, furono eseguiti sotto la supervisione dell'architetto Pietro Augustoni, nel 1763 viene dotata dell'organo monumentale, tra i più grandi della zona, costruito dall'ortezzanese Giuseppe Attili, riutilizzando anche un più antico strumento del XVI - XVII secolo. Con l'arrivo di Napoleone il convento viene chiuso in occasione della soppressione dei conventi nel 1810, i monaci vi ritorneranno nel 1817 fino all'Unità d'Italia nel 1861.
Dopo il 1866 il convento passa allo stato e viene acquistato dall'amministrazione comunale del paese, allo scopo di collocare qui il nuovo municipio, mentre la chiesa sarebbe rimasta aperta e con un parroco stipendiato dalle casse cittadine.
La parte superiore della chiesa venne lasciata incompiuta. L'unica navata è scandita da colonne e capitelli dorati di stile corinzio, mentre la copertura è a volta a botte lunettata.
Una statua dell'Immacolata Concezione è inserita in una nicchia dell'abside che riproduce la grotta di Lourdes.
Sono presenti anche altri altari laterali con immagini sacre.

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