login
cerca
Visualizza sulla mappa

Ubicata nella piazza principale di Campli, in prossimità di Palalazzo Farnese, è dedicata a Santa Maria in Platea ed è la cattedrale della cittadina teramana.
Costruita su degli insediamenti precedenti, venne consacrata a Collegiata nel 1395, ed in seguito elevata a Cattedrale. Nel 1411 grandi donazioni permettono alla chiesa di aggiungere un collegio di sei diaconi.
L'aspetto odierno è frutto di lavori di restauro e di ampliamenti che iniziarono già dal 1470, quando venne aggiunta la navata posta ad occidente, mentre quella posta ad oriente è datata 1561. Nel 1508 Santa Maria ed i suoi canonici ricevono dal pontefice Giulio II il possesso dell'abbazia di Santa Maria di Melatino, nella frazione di Garrano, tra il 1529 ed il 1530 vengono eretti gli altari di San Gregorio e del Corpo di Cristo e della Santissima Vergine, nel 1532 viene eretta anche la cappella del Santissimo Sacramento. Dopo il sacco dei pontifici del 1557 riceve i titoli ed i benefici della soppressa chiesa di Santa Margherita. Il momento più importante della sua storia avviene nel 1600 quando viene elevata al rango di Cattedrale della nuova diocesi di Campli, mentre nel palazzo del noto benefattore Compagnoni sarà allestito il palazzo vescovile, nonostante. Nel 1632 risultava costruita la cappella del Santissimo Nome di Gesù.
Furono apportate migliorie architettoniche anche nel 1703, mentre la facciata che si può ammirare oggi fu restaurata nell'ultimo decennio del XVIII secolo, su progetto di Giovanni Fontana, originario di Penne (PE).
L'interno a tre navate è sovrastato, centralmente, da un suggestivo soffitto ligneo Settecentesco, opera di Teodoro Donato, artista proveniente da Chieti, con incise le storie che illustrano la vita di San Pancrazio.
Ivi sono conservate svariate opere di pregio, come la notevole edicola del SS. Sacramento, realizzata nel 1532 da Alessandro da Como: l'intero complesso in pietra scolpita custodisce la Madonna lignea del 1493,del Maestro di San Silvestro dell'Aquila. Ad adornare l'edicola sono anche due notevoli pale attribuite a Nicola Filotesio di Amatrice, risalenti ai primi decenni del Cinquecento. Sul Presbiterio è posta la Cattedra Vescovile e il Coro dei canonici, complesso ligneo di fine bellezza intarsiato e sicuramente realizzato nel XVII secolo. Inoltre da ammirare è la Cappella di San'Andrea Apostolo, dove si conserva una tela di Giovan Battista Ragazzini, artista ravennate del 1557, e un imponente organo a 500 canne del 1653, recentemente restaurato.
La parte più suggestiva ed importante è comunque quella più antica: la Cripta, risalente all'anno Mille, che ospita un magnifico ciclo di affreschi di scuola giottesca; la struttura, composta da una serie di piccole navatelle, è interamente affrescata.
L'imponente torre campanaria alta circa 42 metri, venne abbellita dalla cuspide ottagonale, opera di Antonio da Lodi, celebre artista che realizzò altre splendide strutture architettoniche sia in Abruzzo che nel Piceno.

Se vuoi condividere questa scheda sui social, puoi utilizzare uno dei pulsanti qui sotto: