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Costruito sopra una sporgenza tufacea che domina la valle del Tronto e la Salaria, tra il nevralgico incrocio per Roccafluvione, quindi tra il fermano-maceratese e la città di Ascoli, col tempo la sua importanza strategica è andata mano a mano scemando fino al totale abbandono, probabilmente con il progressivo sviluppo delle artiglierie. Oggi rimangono pochi ruderi erosi dalle intemperie, le mura occidentali costruite direttamente sulla roccia, dove sono scavati gli incastri per innalzare le palizzate difensive; i resti di una piccola torre d'angolo esagonale sporgono dalla cortina muraria fortificando lo stretto passaggio a strapiombo sulla vallata dal quale si accede al piano della rocca.
C'è da fare attenzione alla cisterna dell'acqua, non segnalata, che si apre all'interno del perimetro, spesso nascosta nella vegetazione durante la bella stagione. Dalla parte sommitale dello sperone roccioso chi non soffre di vertigini potrà affacciarsi per vedere le rocce formare un arco, ben visibile anche proseguendo per la strada asfaltata verso Tronzano.
Le strutture murarie sono state evidentemente costruite in varie epoche, quella più bassa si presenta maggiormente degradata di quella superiore, che probabilmente insieme alla torretta sono frutto di allestimenti tardo medievali, rimane qualche fondamenta intagliata nella roccia, con ancora qualche mattone incastrato nella parte più alta e probabilmente più antica.
L'ideale per chi, a pochi minuti dal capoluogo piceno, vuole dedicare un momento a questo frammento di storia delle difese cittadine, magari trovandovi molto di più.

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