La minuta chiesetta che ancora oggi accoglie coloro che passano lungo il Ponte Vecchio nasconde un'interessante storia.
Dopo l'edificazione del ponte qui venne eretta un'edicola a protezione dell'opera, dedicata alla Madonna del Soccorso che nel tempo ebbe fama di essere miracolosa. Mosso dalla devozione il parroco dell'epoca Giuseppe Gaspari, ottiene nel 1724 l'autorizzazione ad erigere una piccola chiesa, anche per meglio accogliere il continuo flusso di viaggiatori che passavano per il ponte e contemporaneamente un eremita di nome Antonio Anastasi costruisce la piccola abitazione affiancata al luogo sacro. Nei pressi si svolgeva la famosa e frequentata fiera di Arli e nella chiesetta venivano celebrati i riti religiosi.
La sobria struttura in travertino è a pianta rettangolare con il lato minore piuttosto stretto mentre quello maggiore dove si trova la facciata appare piuttosto ampio, un portale al centro del prospetto è raggiungibile salendo una piccola scalinata. Affiancate all'accesso ci sono due piccole finestrelle rettangolari che permettevano di seguire le celebrazioni dall'esterno, sotto di esse interessanti sono le cassette in pietra per le elemosine. Un semplice timpano ornato da una fasciatura in pietra precede il tetto a capanna dove, da un lato, spunta il piccolo campanile con una sola campana. Modesta è anche l'abitazione dell'eremita oggi incorniciata da una siepe.
L'area antistante la chiesa come tutto il ponte sono zona pedonale e offrono ai passanti le stesse suggestioni dei viandanti del passato.
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