Tra i più caratteristici fontanili del comune di Roccafluvione.
Principale opera idrica di Osoli, ex capoluogo dello scomparso municipio omonimo, soppresso qualche anno dopo l'Unità d'Italia. Si trova fuori dall'abitato, quasi scavata nel terreno ai lati del pianoro, che si stende dal colle dell'Impero, dove sorgeva l'antica rocca, all'altura della chiesa di San Martino. Di probabile origine antica, è piuttosto difficile risalire alla data esatta della fondazione, in quanto opera di primario interesse pubblico, quindi nel tempo riadattata e ristrutturata parecchie volte. A ridosso della struttura vi è un'importante incrocio dell'area, dove la strada che collega la valle del torrente Noscia a quella del Fluvione, incontra il percorso tracciato sulla linea di crinale. La fonte è raggiungibile attraverso una scalinata, situata a pochi metri dall'imbocco della strada verso la chiesa di San Martino. Si scende fino ad un piccolo spazio racchiuso dalla fonte, aperto è il lato d'ingresso, al fianco della scalinata parte un'altra stradina, che oltrepassa un canale di scolo e si perde fra i campi. L'opera è realizzata con diversi materiali, principalmente mattoni, ma si possono individuare altri elementi in pietra arenacea oppure in cemento. La parte più antica dovrebbe essere quella centrale, dove ci sono due nicchie incassate nel muro, una piccola con un rubinetto per il consumo civile, l'altra più ampia con una bassa vasca, per abbeverare il bestiame. Molto probabilmente sono collegate con cisterne di accumulo sul retro, forse ancora attive. Sulla parete destra c'è l'ampio lavandino in cemento, caratterizzato dal pianale inclinato, utilizzato per il lavaggio delle biancherie. Dalla parte opposta due piccole nicchie di difficile interpretazioni, forse un tempo contenevano altri punti per il rifornimento, oggi non più attivi. Non siamo certi sulla presenza o meno, di un collegamento diretto con l'acquedotto consortile piceno.
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