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Arrivati alla piazzetta all'ingresso dell'incasato della frazione di Vetoli di Roccafluvione, si incrocia una strada sterrata che ripidamente scende, pararallela alla strada asfaltata che invece sale a Monestino, fino all'antica fonte del paese.
Le acque che vi sgorgano sono di origine termale e perciò ne fanno una tappa interessante, fino a poco tempo fa rimanevano che pochi ruderi delle strutture per la distribuzione e l'uso delle acque, di recente l'amministrazione comunale ha restaurato l'opera.
A questo punto non si può non citare le caratteristiche geologiche dell'area, così da comprendere al meglio i processi che hanno generato le acque termali o sulfuree che vi sgorgano.
In generale, si sa che le sorgenti non sono altro che l’emergenza di acque sotterranee, generate da un contatto tra rocce di diverso tipo o fratture anche di origine tettonica. In questo caso troviamo un’area caratterizzata sia da rocce costituite da un'alternanza di materiali differenti più e meno permeabili, sia da un'elevata fratturazione ed un probabile contatto tettonico, proprio in prossimità della sorgente. La formazione marnoso-arenacea che domina l'area del Fluvione, garantisce la formazione di diversi acquiferi, da cui si originano sorgenti sia stagionali che perenni, di dimensioni esigue, poco profondi e di rapida circolazione.
Le acque tipiche di questa formazione sono generalmente sodio-calciche, in alcuni casi però ne troviamo anche di cloruro-sodiche oppure ricche in solfati come in questo caso; si sa che queste sorgenti possano avere un tenore salino anche superiore ai 20 g/l e sono generate dalle così dette "salamoie".
Queste non sono altro che acque salmastre antichissime (23 milioni e 2 milioni di anni fa ) presenti a notevole profondità, la circolazione idrica deposta all'interno di questi orizzonti arenacei può venire a contatto con queste acque e arricchirsi di sali per poi risalire nelle zone di emergenza.
La struttura del fontanile è realizzata in mattoni e composta da un arco, posto sulla destra, che copre la vasca di raccolta, piuttosto bassa per permetterne anche l'utilizzo da parte del bestiame, alla sua destra c'è la cisterna principale. Qui vi è installato il rubinetto dove sgorgano le acque solfuree, riconoscibili dal bianco deposito che lasciano sulle superfici; il flusso, più abbondante d'inverno, tende a diminuire in estate.
Un posto così ricco di curiosità non può che meritare una piccola visita!

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