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Nato giugno del 1862 in una delle famiglie più importanti di Ripatransone.
Dopo i primi studi fu mandato all'Istituto Tecnico Industriale "Montani" di Fermo, dove si distinse per una condotta esemplare, eccellente in molte materie come diritto commerciale e disegno, dopo il diploma la sua passione per le arti lo portò ad intraprendere un percorso diverso da quello programmato dal suo percorso di studi. Infatti si recò a Roma dove col tempo impara a scolpire e diventa un apprezzato artista.
Tornato nella sua cittadina natale, allaccia rapporti di lavoro con il suo concittadino ed amico: il pedagogo Emidio Consorti e grazie a lui, inizia un periodo di insegnamento, tenendo un corso sulle nozioni fondamentali delle tecniche per la realizzazione di disegni artistici. Intanto continuava con gli studi conseguendo il diploma alla cittadina "Scuola Normale" e frequentando in seguito il triennio di corsi universitari di pedagogia, ottenendo così l'abilitazione all'ispettorato ed alla direzione didattica.
Dopo aver vinto il concorso per maestro elementare, si trasferisce nel 1882 a Potenza Picena, nel maceratese, dove si sposa ed inizia ad insegnare a soli ventidue anni, nel 1887 fonda a sue spese la "Scuola di Lavoro Educativo" una delle prima nelle Marche; nel 1888 assume la direzione della Scuola di Disegno, trasformandola prima in Scuola Popolare ed in seguito in una vera Scuola d'Arte Applicata all'industria. Nel 1891 istituì la sezione femminile di disegno che nel 1899, fu trasformata nella "Scuola dell'Arte" per sarte, cucitrici e ricamatrici, intitolata alla regnante Margherita di Savoia. Con la scuola partecipò con profitto alle mostre tenute a Recanati del 1898, per il centenario della nascita di Giacomo Leopardi, a Roma nel 1899 e l'anno successivo a Macerata, ancora a Roma nel 1907 all'Esposizione Universale. La sezione femminile, unica delle Marche, partecipò alla stessa esposizione presentando un "Album con una numerosa raccolta di modelli di taglio e maglieria". Nel corso dei primi anni Dieci del Novecento la sua scuola, grazie all'intensa attività didattica, era una della più rinomate dell'intera regione.
Furono poi istituiti anche una biblioteca circolante per l'istruzione degli adulti, il patronato per gli alunni poveri e meritevoli, addirittura prima della legge nazionale fu istituita "la festa degli alberi", a partire dal 1909 gli alunni delle elementari piantarono i primi tigli che ancora oggi ornano Viale Trieste. Partecipò attivamente alla vita sociale e culturale di Porto Potenza Picena, fece parte della Società Operaia del Mutuo Soccorso, della Filarmonica e fu tra i fondatori della Banca Popolare, pubblicò inoltre numerose opere come gli "Appunti delle Lezioni di disegno generico e di architettura", il volumetto "La Plastica nei giardini d'infanzia nelle scuole elementari e complementari" conforme ai programmi governativi riguardanti sociologia e didattica. Lasciò inoltre uno scritto sulle vicende storiche della sua Ripatransone, ricavato dalla consultazione di molti documenti originali.
Colpito da un improvvisa polmonite si spegne nel luglio del 1910, alle onoranze funebri parteciparono molti esponenti della cultura, della politica, e dell'istruzione delle Marche ma anche del centro Italia; il Consiglio Comunale deliberò nella seduta del 21 luglio un ordine del giorno che commemorava la sua figura. Anche Ripatransone non dimenticò la sua figura, nel settembre sempre nel 1910 per iniziativa del suo amico Emidio Consorti, nell'aula della Regia Scuola Normale, fu scoperta una lapide commemorativa, anche gli ex allievi residenti in Argentina, in una parete della Scuola d'Arte a Potenza Picena, in seguito fecero apporre un epigrafe sovrastata da un bassorilievo in bronzo raffigurante il Boccabianca, opera di Attilio Dall'Oglio. il monumento fu inaugurato nel novembre del 1912, negli anni scorsi la comunità portopotentina gli ha intitolato i locali sotterranei di San Francesco, complesso monumentale del centro storico utilizzati per le iniziative culturali.

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