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Villaggio del comune piceno seminascosto nelle frastagliate creste che sovrastano la sponda settentrionale del Tronto.
Con buone probabilità nasce nel medioevo e forse prende il nome dal culto di Santa Giusta visto che nel 1359 si riscontra dagli archivi vescovili la presenza in paese di una chiesa titolata alla santa.
Dai catasti della città del 1381 sappiamo che Giustimana faceva parte del sindacato dello scomparso castello ascolano di Acquaviva, ma un secolo dopo il borgo ha già superato in importanza l'antico castello che nel tempo si è visto sfaldare il proprio territorio, si trova infatti denominato come Acquaviva di Giustimana, da qui la decandenza dell'antico capoluogo sarà inesorabile fino al suo definitivo abbandono nel XIX secolo. Nel XVI secolo il sindacato di Acquaviva possedeva i suoi statuti e la frazione contava già quasi il doppio della popolazione; sempre in questo periodo nell'area della montagna esploderà il brigantaggio ed inevitabilmente il paese ne rimarrà coinvolto.
Nel 1808 in periodo napoleonico il sindacato di Acquaviva e Giustimana viene soppresso ed accorpato a quello di Mozzano fino all'epoca murattiana quando, nel 1814, viene sciolto e col suo vasto territorio annesso al comune di Ascoli fino alla successiva restaurazione quando rientra nel comune di Mozzano. Poco dopo l'unificazione italiana anche questo municipio sarà soppresso e il suo territoriorio entra stabilmente a far parte di quello di Ascoli Piceno.
Adagiato su uno stretto crinale di arenaria che si eleva dalla boscaglia, il paese è dominato dalla chiesa di Santa Giusta, posta al culmine dell'incasato che sfrutta il piccolo fazzoletto pianeggiante per insediarvi le sue abitazioni. Parcheggiato al sottostante incrocio, si arriva salendo per la strada asfaltata dove sorgono le abitazioni più periferiche e di recente costruzione; appena la via torna pianeggiante inizia il centro storico, purtroppo oggi privo di alcune abitazioni oramai demolite delle quali rimangono ancora i ruderi: dal piccolo slargo contenuto tra le abitazioni rimaste e l'altura che domina Giustimana dipartono le poche vie. Interessante è quella lastricata che dal paese prosegue costeggiando la ripida collina per uscire fuori verso i boschi, qui gli orti, le case si fondono alle rocce in uno scenario fatto di muri a secco, scalinate e piccole coltivazioni. Le altre strade attraversano il paese, quella più a oriente lo percorre per tutta la sua lunghezza mentre l'altra fa solo un breve giro di un caseggiato e si ricongiunge all'altra in una particolare piazzetta elevata, dove una panchina concede un pò di riposo. Si prosegue addentrandosi fra le case costruite sopra la roccia viva e strette l'una all'altra e si accalcano sulla strada che diventa unica via di collegamento; una piccola fontana ed un'altra panchina si appoggiano alla pietra del crinale. Un passaggio coperto precede la piazzetta della chiesa di Santa Giusta, che si anima ancora in occasione della festa e delle sempre più rare celebrazioni, anche la casa annessa all'edificio sacro cattura la nostra curiosità con la sua architrave scolpita.
Nonostante lo spopolamento il paese è ancora frequentato; accompagna la visita lo sguardo suggestivo che offre il panorama su queste verdi e poco battute vallate, ricche comunque di storia e arte.
Libri
Autore: Maurizio Mauro
Titolo: Castelli: Rocche torri cinte fortificate delle Marche (I castelli dello Stato di Ascoli) Vol.IV
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