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Unica chiesa nella frazione Giustimana di Ascoli Piceno.
Ricostruzione cinquecentesca di una precedente chiesa di origine medievale, probabilmente citata nei registri farfensi del 1039. Fa parte delle donazioni perpetrate all'abbazia, da parte dei signori di origine germanica Trasmondo di Ilperino e sua moglie Biliarda, figlia di Ardoguino. Questi cedono ai monaci diverse proprietà nel territorio tra Ascoli ed Acquasanta, tra queste sono comprese quelle di "Ripa" con la chiesa di Santa Giusta. Successivamente la troviamo nel 1359, compresa nei beni della diocesi ascolana, per il resto la documentazione reperibile è scarsa. Molto probabilmente ricostruita nel XVI secolo, come è deducibile dal portale murato a destra dell'attuale. L'archivio parrocchiale conserva i primi volumi a partire dal 1771, fino al 1986, anno della soppressione della parrocchia e della fusione con quella dei Santi Cosma e Damiano di Mozzano. Il campanile ha le caratteristiche tipiche delle opere a cavallo del XIX e XX secolo, si nota inoltre un rifacimento del tetto databile alla metà del XX secolo. Lesionata durante lo sciame sismico iniziato nel 2016, due anni più tardi sono stanziati i fondi per il restauro.
La chiesa si trova nella parte più elevata del paese, sovrastando col suo campanile le altre abitazioni. La semplice facciata, chiude a meridione la piccola piazzetta e balconata nel cuore del paese, raggiungibile da una rampa di scale collegata alla via principale. Al centro c'è il portale, contornato da una cornice di travertino che ritaglia in alto un lunotto, dove è ospitata un'immagine di Santa Giusta dipinta su formelle di ceramica. Opera realizzata dall'artista teramano Mario Riga, decoratore della "Fabbrica Ascolana Maioliche Artistiche". Sulla destra si scorge ancora l'architrave decorata del precedente ingresso, piuttosto sbiaditi ma ancora leggibili, due simboli floreali che affiancano un giglio. Sulla destra si alza il piccolo campanile a base quadrata, con in alto la cella campanaria con una guglia piramidale. Non è stato possibile visionare l'interno, la descrizione viene quindi rimandata al futuro. Il retro della chiesa è collegato ad un'edificio cinquecentesco, probabilmente la canonica, con un interessante architrave visibile dalla breve stradina che affianca la navata sinistra.

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