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Palazzo Imbriani

Molte delle residenze nobiliari di Ascoli Piceno nascono dalla ristrutturazione di preesistenti cellule abitative medievali, ciò risulta particolarmente evidente in palazzo Imbriani. Dimora affacciata su corso Mazzini, la sua struttura in travertino, dalle forme irregolari, mostra come l'edificio sia il risultato dell'accorpamento di antichi nuclei medievali.
Alla destra di palazzo Imbriani si può notare ciò che resta di una torre gentilizia, risalente probabilmente al XIII secolo. La struttura mantiene anche la sua entrata originale alla base: una stretta apertura incorniciata da grossi conci di travertino squadrati, tipica del romanico ascolano. Sulla parte più alta della torre si possono notare conci di travertino più antichi rispetto al resto della facciata, vi sono inoltre rimaste alcune tracce di antichi fregi. Pur facendo parte strutturalmente di palazzo Imbriani, la torre medievale nel XX secolo è stata venduta alla Banca d'Italia ed è ora parte dell'adiacente palazzo Cataldi.
L'aspetto attuale della facciata risale, probabilmente, al XVI secolo, quando si cercò di regolarizzare il palazzo attraverso un modulo uniforme per le finestre e attraverso i cornicioni marcapiano. Le forme sobriamente classiche fanno pensare a una datazione relativa alla prima metà del Cinquecento per questa campagna edificatoria.
Le finestre a vano rettangolare presentano una cornice digradante verso l'interno, quelle del piano nobile sono architravate. La facciata presenta anche un portale principale con la consueta cornice a bugne di dimensioni alternate, conclusa, in questo caso, da due bugne quadrate a punta di diamante.
Il portale immette in una galleria con volta a crociera che porta ad un cortiletto dove sono visibili i resti di un antico loggiato in laterizio sostenuto da una colonnina in travertino.

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