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Pedara terra baciata dal sole sorge sopra un dolce declivio che dal castello di Pizzorullo discende fino alla profonda valle del Fluvione. Da sempre zona a vocazione agricola, tutt'oggi è famosa per la coltivazione di un antico, nobile vitigno. Pedara trae il suo nome da "Ara", termine con il quale ancora oggi gli anziani chiamano la zona rocciosa, ai piedi della quale si erge il paese. La cosiddetta "Ara", sorta come villa presumibilmente attorno alla chiesa farfense di Sant'Ippolito e Cassiano, successivamente seguirà le sorti del limitrofo castello ascolano di Pizzorullo e del territorio circostante, del quale entra a far parte. Pedara viene menzionata anche nel XVII secolo dallo storico Colucci ed a partire dal XIX secolo, in seguito all'arrivo di Napoleone, subirà una serie di sconvolgimenti amministrativi ,che la porteranno ad unirsi nel 1808 inizialmente con il Comune di Rocca Rionile, poi con Montegallo, Comunanza, Venarotta ed infine Roccafluvione nel 1882. Il piccolo centro abitato è raggiungibile dall'unica strada asfaltata, che termina nella piccola piazzetta antistante le abitazioni del borgo.Per giungere nell'abitato, dopo aver superato la fonte nuova, costruita in sostituzione di quella vecchia ,piuttosto distante dal centro abitato, bisogna percorrere il viottolo sull'estrema destra.Oltrepassando un piccolo passaggio coperto, si giunge nella piccola piazzetta interna, dove oltre ad una fontana, svetta la severa mole della casa torre eretta a difesa del villaggio da banditi e molestatori. Le abitazioni sopravvissute alle intemperie dei secoli, richiamano al recente passato contadino ed artigianale dell'area. Di particolare interesse risultano: la casa sita sopra il passaggio coperto, quella ben restaurata davanti alla casa torre e la signorile villa della nobile famiglia dei Luciani a poca distanza dal borgo, verso la chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano.

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