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Colleiano, importante frazione della valle del Fluvione tra il torrente Noscia ed il fiume Tronto, costituiva l'ex capoluogo dell'antico Comune di Rocca Reonile, il cui nome deriva dal torrente Nile, lungo il cui asse si estende il territorio dell'antico municipio. Poche sono le notizie storiche che ci sono giunte riguardo le sue origini, i primi documenti in cui compare il nome di Colleiano risalgono al Medioevo. Tuttavia, probabilmente, le sue origini sono più antiche e secondo alcuni sarebbe di origine romana, il nome deriverebbe allora da Colle di Giano, chiamato così per la presenza di un tempio dedicato al dio bifronte. A prova di tale tesi, alcuni resti romani si trovano murati nella chiesa del paese. Secondo altre fonti più documentate deriverebbe invece da "Gruliano", possedimento farfense nominato insieme al villaggio di "Aliano", presso l'attuale chiesa di Santa Maria di Scalelle. Nel 1356 erano signori di questo territorio, i membri della nobile famiglia dei Della Rocca che risiedevano nella scomparsa Rocca Reonile. Ma ben presto i nobili si trasferirono ad Ascoli, cedendo la rocca alla città, che molto spesso faceva demolire le costruzioni che non avevano più alcuna valenza strategica. Rimarrà nel sito della rocca un castellare, ovvero un castello privato delle sue fortificazioni, ridotto quindi a un nucleo abitativo, ancora esistente nel XVI secolo.
Difficile datare il trasfermimento dell'amministrazione dal castello a Colleiano come capoluogo, probabilmente a partire dalla fine del XV secolo e quello successivo. Inglobato dunque nei vasti possedimenti del capoluogo, si legge nei documenti ufficiali che Colleiano nel 1485 faceva parte della podesteria di Rocca Reonile, dove risiedeva il podestà, che aveva giurisdizione anche sul vicino sindacato autonomo di Scalelle.
Di discreta importanza nel '500, il borgo era dotato di statuti propri e partecipava alla vita comunitaria del capoluogo inviando anche operai per la costruzione della Fortezza Pia. Nel 1539 attraversarono le sue terre le truppe del vicelegato Pontificio Niccolò Ardighelli che, nel tentativo di attaccare i banditi ascolani asserragliati nell'acquasantano, di lì a poco avrebbe subito la grave sconfitta del Ponte di Santa Croce. Il vicelegato scampò alla morte grazie all'aiuto di alcuni contadini di Colleiano, tra questi Mazzocco, che lo nascosero dai briganti e lo ricondussero ad Ascoli durante la notte. Il banditismo tuttavia avrebbe continuato a funestare la zona ancora a lungo. Si ricorda che nel 1585 il territorio di Rocca Reonile fu dotato anche di un posto di guardia e qualche decennio dopo supportò i soldati, chiamati dal papato, per reprimere ogni forma di insorgenza delle montagne picene. Vanno ricordati i trenta soldati di Rocca Reonile che parteciparono insieme ai Còrsi alla cattura del capitano Virginio Orsini di Mentana, nobiluomo che, dopo una vita di onori, si era dato al banditismo ravvivando il mai sopito senso di rivolta delle montagne picene.
Con l'arrivo di Napoleone sul finire del XVIII secolo si avviano riforme territoriali. Nel 1808 decaddero i sindacati e Colleiano insieme al limitrofo territorio di Osoli venne annesso al comune di Acquasanta. Nel frattempo in risposta all'occupazione francese era riesplosa l'attività del brigantaggio. Nelle documentazioni del comune di Rocca Reonile si legge che Colleiano non fu vittima di alcuna attività predatoria da parte dei briganti, al contrario dei paesi vicini che, spesso, per segnalare l'arrivo dei banditi, davano l'allarme ai residenti, suonando le campane. Il sindaco decise dunque di zittire tutte le campane del Comune.
Dopo la Restaurazione, Colleiano passò sotto il governo del Comune di Mozzano e, conclusasi la parentesi francese, nel 1818 fece parte per un breve periodo del municipio di Venarotta. Nel 1827 fu di nuovo capoluogo comunale, ma per un'errore catastale perde gran parte del territorio dell'ex sindacato di Scalelle ad esclusione il paese di Pastina, nel 1831 a causa della scarsa popolazione è costretto a chiedere di essere riunito alla vicina Rocca Casaregnana. Nel 1867 entra a far parte del nuovo Comune di Roccafluvione. Dopo una forte emigrazione nel secondo dopoguerra, oggigiorno il borgo è piuttosto spopolato, nonostante molti ex residenti tornino in occasione delle festività e delle vacanze estive.
Il centro abitato accoglie il visitatore con un ampio piazzale che è contiguo alla chiesa dei Santi Pancrazio e Cristanziano e alle aree verdi ad essa connesse. Dirimpetto si affaccia l'ex Palazzo Comunale con il suo caratteristico arco che introduce al centro storico. Percorrendo la via principale, si possono notare i giardini e le case che sono sopravvissute alle intemperie dei secoli, accanto ai ruderi delle dimore rinascimentali. Alla fine della via si arriva ad una balconata panoramica che offre la meravigliosa vista della vallata .

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