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Indubbiamente uno degli insediamenti più caratteristici e rappresentativi dell'identità storica locale. La frazione di Ponte Nativo è divisa tra i due comuni di Roccafluvione e Venarotta, che si abbracciano lungo le rive del Fluvione, le quali qui si restringono e si toccano formando un ponte naturale, dando il nome alla frazione. Fin dagli albori della storia ha permesso alle popolazioni di attraversare il corso d'acqua e rivestirà nel corso dei secoli un ruolo importantissimo per la vallata: ancora oggi viene rappresentato nello stemma comunale di Roccafluvione, rifacendosi a quello degli antichi nobili di Rocca Casaregnana, che già ne avevano fatto loro simbolo. Esistente già dal medioevo, viene menzionato nel 1381 come villa del sindacato di Vallicella, nel comprensorio dei castelli soggetti ad Ascoli Piceno; cento anni dopo finirà insieme a tutto il sindacato vallicellese sotto l'amministrazione di Rocca Casaregnana. L'importanza di Ponte Nativo divenne fondamentale durante l'epoca del brigantaggio, che qui inizierà nel XVI secolo, continuando fino alla fine del XIX, dato che era un passaggio obbligato per chi voleva evitare la sorvegliata salaria. Tale sarà la frequentazione dei briganti che alla costruzione della chiesa di Sant'Antonio nel XVIII secolo, viene revocata l'immunità che solitamente si praticava in tutti i luoghi sacri; ad ammantare di leggenda la storia invece, si narra che nella grotta sotto il ponte ci siano i tesori nascosti dai malviventi. Con l'arrivo dei moti rivoluzionari, nel 1808, Ponte Nativo passa sotto il municipio di Mozzano insieme a tutto il comune di Rocca Casaregnana, fino al 1815, anno della restaurazione pontifica, quando viene accorpata al comune di Venarotta. L'anno dopo però ritorna sotto il comune di Rocca Casaregnana, che nel 1863 andrà a formare il nucleo del moderno comune di Roccafluvione; comunque a tutt'oggi l'incasato rimane, come già detto ancora, diviso tra i due comuni e quindi all'uscita dal Ponte Nativo ci si trova o nel comune di Roccafluvione o in quello di Venarotta, dove sorge anche il mulino. Proseguendo nella sponda venarottese si arriva alla frazione di Casacagnano di Roccafluvione, mentre se si risale per la parte opposta si raggiungono le "Tre Fontane" e la strada provinciale nei pressi della frazione di Marsia; i pochi edifici della frazione si limitano ad alcune case piuttosto recenti nella sponda roccafluvionese ed in alcuni abitati più antichi e più interessanti in quella venarottese. A farla da padrone qui comunque non sono le strutture umane ma bensì quelle che la natura, con l'incedere delle acque del fiume Fluvione, ha scavato nel corso delle ere nella roccia, formando oltre all'arco naturale un suggestivo canyon, visitabile quando il fiume è in secca.

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