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Nasce nel maggio del 1719, da Gregorio e da Maria Agnese Viviani, patrizi fermani di antica nobiltà. Svolse il ciclo di studi a Fermo presso i padri Gesuiti e fu quindi inviato a Roma per iniziare la pratica di Legge presso il noto penalista capitolino G. Forti, in seguito prelato e segretario della Consulta. Cesare dopo pochi anni rientrò nella città natale carico di un notevole bagaglio di esperienze acquisite, iniziando un nuovo percorso di studi che lo portò a seguire corsi di diritto, conseguendo la laurea nel 1742 a 23 anni. In questo periodo viene aggregato all'Accademia degli Erranti di Fermo pronunciando per l'occasione una straordinaria orazione di Diritto Pubblico. Tornato a Roma nel 1755 assunse l'incarico di aiutante di studio di Mons. Olivazzi allora eminente esponente del Supremo Tribunale della Santa Sede, poi vescovo di Pavia. Secondo fonti molto accreditate sarebbe stato l'Erioni a redigere larga parte delle dotte e erudite decisioni dell'Olivazzi che formarono una raccolta giuridica molto apprezzata con il titolo di "Coram Olivatio". Dopo oltre un quinquennio di praticantato Cesare ottenne la qualifica di Avvocato Rotale. Seguì un nuovo ritorno a Fermo dove l'amministrazione si servì più volte dei suoi servizi in numerose controversie giudiziarie, in diversi campi del diritto. Innumerevoli poi furono le cause di difesa, da rimarcare quella del 1772 per difendere un’opera del fratello Giuseppe Nicola dagli attacchi di un critico, Erioni pubblica a Roma una "Replica apologetica istorica legale" molto ammirata in cui sosteneva la validità di una bolla papale di Eugenio IV. Nel 1784 rimasto vacante un posto nel Collegio degli avvocati concistoriali venne inserito al primo posto ma, a causa di una decisione controversa, Cesare fu scavalcato, spinto forse da questi fatti l'Erioni colse l'occasione offertagli dal Card. Archetti in procinto di partire per Bologna come legato e accettò l'incarico di uditore della legazione, era il 1785. Impegno svolto con profitto per sette anni, anche a causa delle non perfette condizioni fisiche diede le dimissioni rientrando ancora una volta a Fermo, stabilendosi nel palazzo famigliare. Nel ritiro della sua abitazione diede forma alle sue ambizioni letterarie e, godendosi la sterminata biblioteca di oltre 6000 volumi, l'Erioni elaborò lungamente e a più riprese le "Orazioni", realizzazione letteraria pubblicata solo nel 1806 anno della sua morte. Opera suddivisa in tre volumi due in italiano ed uno in latino, più apprezzato per la sua eleganza.
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