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Agostino Antodicola
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Nasce nel capoluogo piceno nel maggio del 1875, già molto giovane si fece notare per la sua spiccata vocazione verso la musica e la poesia.
Dopo aver preso l'abito talare studiò nella sua città e successivamente si trasferì a Pesaro dove apprese le nozioni musicali sotto l'attenta e valente guida del Maestro Bracci, conseguendo il diploma di canto e pianoforte. Successivamente tornò ad Ascoli aiutando il Maestro Angelini nella direzione della Cappella Ascolana, sostituendolo più volte durante le sempre più frequenti assenze dovute alla salute cagionevole dell'ormai anziano Maestro. Nel 1911 Agostino vinse un posto da tenore nella Cappella Pia di San Giovanni in Laterano a Roma un incarico molto importante.
Si stabilì definitivamente nella città eterna ed in seguito grazie alle sue doti passò presso la Cappella Sistina diretta dal Maestro Perosi. I contemporanei definirono Antodicola un interprete eccezionale, e la sua conoscenza della musica e della cultura lo resero molto ricercato tanto che entrato nella Polifonica Romana diretta dal Maestro Casimirri partecipò a varie tournèe in Italia, Stati Uniti nel 1920, poi in Francia 1921-1922, Belgio, Olanda Svizzera. Negli anni seguenti fu di nuovo negli U.S.A. e in Canada con i Cantori della Cappella Sistina diretti dal Maestro Mons. Bella.
Agostino ormai era stimato da Prelati, Ministri e Principi per le sue straordinarie doti. Ancora nel 1933 era a Roma come cantore nella Cappella di S.ta Maria Maggiore e nonostante la sua vita e le sue attività si concentrassero a nel Lazio, non mancò mai di tornare ad Ascoli, dove conservava oltre i parenti anche numerose amicizie. Pubblicò anche vari scritti di carattere religioso come le "Parabole di N.S. Gesù Cristo", e le "Beatitudini", nonché numerose favole in vernacolo ascolano molto conosciuti furono alcuni suoi sonetti umoristici comparsi in riviste dell'epoca come la "Sibilla" e " Il Bollettino Piceno".
Durante il secondo conflitto mondiale facilitò l'asilo a molti perseguitati politici, incurante dei molteplici rischi che queste azioni potevano costargli, altra grande dimostrazione di dignità e coraggio. Si spense a Roma nel maggio del 1954.

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