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Giacinto Cornacchioli
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Giacinto Cornacchioli nasce nel 1599 da una nobile famiglia ascolana e riceve la sua prima educazione musicale nella sua città natale.
Già ventenne fu cantore e successivamente organista, nella Cappella Musicale del Duomo ascolano, alcuni studiosi ritengono che ricoprì anche il ruolo di Maestro di Cappella del Duomo, durante le assenze del suo mentore: il Maestro Federico Raimondi. Trasferitosi a Roma assieme al suo amico scrittore Giacomo Parisani anch'esso ascolano, si mise al servizio dei principi Barberini, una della famiglie più importanti dello Stato Pontificio. Nell'ambiente romano , tra i più prolifici e prosperi in Europa, nel 1629 venne messa in scena una sua opera chiamata: "Diana Schernita", su testi del Parisani; rappresentazione mitologica in cinque atti, basata su di un passo delle "Metamorfosi" di Ovidio, che ottenne un grande successo.
Tutto questo fu possibile grazie ai finanziamenti di Taddeo Barberini nipote del papa Urbano VIII, l'importanza della composizione è molto significativa perché viene considerato il primo tentativo di "opera buffa" italiana, soprattutto nelle coralità molto suggestive, la cui fantasia dell'autore, fu molto apprezzata dai critici.
Spinto dalla fama acquisita, viene chiamato alla corte di Vienna, e successivamente in Baviera dove fu Maestro di Cappella, musico ed insegnante di canto, tornato in Austria viene ingaggiato dall'Arciduca Leopoldo Guglielmo, rimanendo alle sua corte per circa sei anni. Dal 1640 al 1642 Giacinto è in Italia per procurare musicisti e materiale musicale per la corte austriaca, come testimoniano numerose lettere inviate all'Arciduca ed al suo consigliere, oggi conservate nello"Staatsarchiv" di Vienna.
Dopo il 1645 le notizie riguardanti il compositore ascolano si fanno sempre più scarse, probabilmente rientra definitivamente in Italia e precisamente a Roma dove poteva contare su diverse conoscenze, dal 1657-58 fu Maestro di Cappella nella Cattedrale di Fermo. Ormai molto anziano torna nella sua città natale dove muore intorno al 1673.

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