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Antonio Lozzi
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Nato ad Ascoli Piceno nel gennaio del 1871, era figlio del nota giurista e letterato Carlo Lozzi.
Spinto da suo padre agli studi di Legge si trasferisce a Bologna dove consegue la laurea, ma la sua vera ed innata passione era la musica e si concentrò sopratutto nel suo studio, frequentando il Conservatorio e qui ebbe come maestri illustri musicisti quali Guglielmo Zuelli, Raffaele Santoli, e Alessandro Busi. Nel 1892 si diploma con i pieni voti in composizione alla Reale Accademia Filarmonica di Bologna, ma già due anni prima nel 1890 aveva composto la sua prima opera: "Viaggio di Nozze" che rientrava all'interno del programma di studi fatti.
Nel 1893 è invece l'opera " Ufrida" scritta insieme al librettista Giovanni Giovannini, ma il successo arrivò con "Emma Liana" dramma lirico in tre Atti, estrapolato da "Napoletani del 1799" di Pietro Cossa; Lozzi ottenne anche ottimi giudizi critici e di pubblico prima alla "Fenice" di Venezia nel 1895, poi al "Regio" di Torino nel 1896, al "Politeama" di Genova nel 1897 ed in numerosi altri teatri italiani. Sia a Venezia che a Genova la sua rappresentazione fu diretta dal celebre Direttore d'orchestra Arturo Toscanini. La sua carriera di compositore proseguì con la "Malata" del 1895, bozzetto in un Atto sempre sui versi del Giovannini, lanciandolo definitivamente verso il successo e la notorietà in ambito nazionale.
Esce nel 1900 la commedia lirica in tre Atti su libretto tratto dalla commedia di Marco Praga intitolata "Le Vergini", eseguita al Teatro Quirino di Roma ma giudicata troppo "moderna" dalle critica, nel 1903 la Società degli Autori di Roma indusse il Concorso "Cimarosa" e Lozzi partecipa, vincendo il primo premio, con "Mirandolina". Nel 1904 con l'opera gioiosa in tre Atti in versi da Ugo Flores, ispirata alla "Locandiera" del Goldoni, ottiene uno straordinario successo al "Carignano" di Torino, viene dedicata ad Arturo Toscanini che la dirige alla "Fenice" di Venezia.
Probabilmente fu con "Bianca Cappella" melodramma in un prologo a tre Atti su libretto del Flores, che l'inventiva del raggiunse l'apice creativo, ottenne clamorosi successi nel 1910 a Varsavia in Polonia, ad Odessa nell'Impero Russo ed a Venezia nel 1913. Per festeggiare i numerosi successi che aveva raggiunto fuori dai confini nazionali, la Società degli Autori di Roma organizzò una sontuosa festa in suo onore nel maggio del 1910, al quale parteciparono molti illustri artisti e politici di quell'epoca. Fu l'apice della fama conseguita dal grande Maestro ascolano. La rilevanza dell'autore nel circuito dell'opera è ben testimoniata dagli apprezzamenti di stima attestatagli da Toscanini e da vari critici musicali del primo Novecento.
Lozzi nel 1914 compone "Elisir di Vita" sui versi di Alessandro Dumas padre, eseguita a Bologna diretta dal celeberrima bachetta di Rodolfo Ferrari, mentre è del 1918 il Poema Sinfonico "L'Adriatico". Il maestro ascolano si concentrò anche nella sua città natale e nel 1920 decise di rifondare la Società Filarmonica insieme ad un significativo gruppo di amici ed appassionati delle arti musicali, nel 1923 raccoglie ancora successi a Milano con l'opera ballo "Farandola", l'esigente pubblico meneghino riconobbe il genio, tributandogli applausi calorosi e sinceri.
Nel 1934 compone "Fiamme e Bagliori" premiata dall'Accademia d'Italia nel 1936, nel 1934 in occasione del 150 anniversario di nascita di Gioacchino Rossini, Lozzi tenne una conferenza presso il Circolo cittadino di Ascoli davanti alle autorità politiche e civili. Per la radio scrisse ben tre opere comiche, trasmesse dall'E.I.A.R. tra il 1937-1938.
Da menzionare che il Maestro Antonio Lozzi tenne numerose conferenze e commemorazioni su Umberto Giordano, Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, e Giacomo Puccini nel corso degli anni Trenta del Novecento. Si spense nella sua casa di Colli del Tronto nell'ottobre del 1943.

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